Il rinnovo del contratto APECA prevede l’eliminazione dei banchi di merchandising allo Stadio San Siro

Al calcio di inizio di questa nuova stagione, vorrei porre in evidenza un fatto che, da tifoso sportivo e amante delle giornate passate allo stadio, mi colpisce.

E’ recente la notizia di quello che sta accadendo a Milano e ritengo utile farne eco anche qui perché potrebbe configurarsi un precedente che rischia di estendersi anche in altre città.

La società M-I Stadio srl, la società costituita da AC Milan e FC Internazionale Milano (entrambe partecipate al 50%) per gestire lo Stadio San Siro (Stadio Giuseppe Meazza) a Milano, incluse le attività e i servizi connessi come la gestione dell’impianto, il museo, i tour, il retail, gli eventi e l’ospitalità, ha preso una decisione che sembra essere unilaterale e che mette a rischio migliaia di posti di lavoro dell’indotto legato al business del merchandising.

Alla scadenza del contratto con il COSM, il Consorzio Operatori Stadio Milano, che riunisce un gruppo nutrito di ambulanti, 64 bancarelle che colorano e rendono la giornata calcistica veramente piena grazie all’offerta non solo di bevande e cibo, ma anche di tutto quello che riguarda magliette, cappellini, sciarpe, bandiere e chi più ne ha più ne metta, ecco la MI-Stadio (i club in sostanza!) ha deciso di NON rinnovare il contratto (fino al 2030) a tutto ciò che riguarda il mechandising: 22 bancarelle su 64 rimarrebbero fuori dai giochi.

Gli operatori hanno fatto fronte comune. «Gli ambulanti si fanno concorrenza spietata ma quando si tratta di difendere il posto sono tutti pronti fino alla fine. Non ci siamo divisi, il mix merceologico è fondamentale e oggi tocca a loro, domani chiederanno ai paninari di acquistare un certo tipo di birra, un certo tipo di panino, poi proveranno a sostituire anche loro – continua Errico -. «Si dice che abbiano fatto un accordo per il merchandising con una multinazionale per gestire il business. Ma possono mandarci via con la bara».

Luigi Leanza, presidente di Cosm, riferisce che era stata avviata e anche conclusa un’interlocuzione («e a fronte di un onere di 860mila euro all’anno per usare l’area»), poi è saltato il banco: «Hanno trasmesso un contratto definito unilateralmente e non modificabile». 

Lotta dura quindi «finchè non si troverà una soluzione equa». E domenica 17 agosto, in occasione di Milan-Bari di Coppa Italia, è stata fatta una manifestazione. «Senza di noi non è più San Siro» lo slogan sugli striscioni. Hanno scritto a sindaco, prefetto, questore, assessori comunali. Qui a fianco il video che dà voce agli operatori.

Altri contenuti che vi segnalo sono: la conferenza stampa andata in diretta durante la manifestazione ed il video clip di protesta.

Io direi: tutta la nostra solidarietà del Club Monte Mario agli ambulanti dello Stadio San Siro!

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